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Il pistacchio della Valle del Platani, prezioso volano per l’economia siciliana

Quest’ultimo è proprio il caso della Valle del Platani, fiume che nasce in prossimità del paese di Castronovo (PA) e che arriva fino a Cattolica Eraclea (AG), lungo il quale insiste gran parte della cosiddetta “strada dei formaggi” dei Monti Sicani, foriera di eccellenti prodotti, citiamo solo come esempio, Salvatore Passalacqua con la sua Tuma Persa ed il Fiore Sicano o Fior di Garofalo dalla contrada in cui viene prodotto, ma anche Liborio Mangiapane, produttore di un caciocavallo con solo latte di vacca Modicana che alimentata allo stato brado sviluppa delle caratteristiche organolettiche e nutrizionali uniche nel suo genere, ma soprattutto un prodotto della terra chiamato Pistacchio della Valle del Platani argomento di questo articolo, finora molto poco associato a quel territorio.

Pistacchio della Valle del Platani già sgusciato (Foto www.cucinartusi.it)

Si pensa che il pistacchio fu portato dagli antichi greci fin nell’entroterra agrigentino grazie all’allora facile navigabilità del fiume Platani, alberi che oggi in quella zona è facile trovare secolari e che producono un frutto dalle caratteristiche nutrizionali e organolettiche particolari, ma solo a patto di coltivarle sulle pendici dei monti che si affacciano su quel fiume da dove, tanti secoli fa, arrivarono in Sicilia. Una sorta di valle di eccellenza in cui al sole brillano i campi di grano ed i piccoli fruttini che qualcuno ha chiamato “oro verde”, mutuando il nome dal tipico colore intenso esterno ed interno che il pistacchio siciliano presenta, ma noi aggiungeremmo anche per le caratteristiche nutrizionali che lo pongono accanto all’olio extra vergine d’oliva, come vedremo più avanti.

L’Associazione Pistacchio Valle del Platani

E’ risaputo come dalle difficoltà spesso nascono delle soluzioni brillanti, infatti, tra il 2010 ed il 2011 i coltivatori di pistacchio della Valle del Platani, di fronte ad un progressivo aumento delle difficoltà di coltivazione si sono ritrovati di fronte al bivio tra dover estirpare i pistaccheti per il poco reddito generato dalla riduzione della produttività, dei prezzi troppo bassi praticati dai commercianti e dalla biannualità dei frutti, oppure di continuare cercando di risolvere le problematiche. Tra questi però, Marcello Di Franco e Salvatore Di Sciacca, si sono improvvisati promotori di una richiesta di aiuto e know-how presso l‘Università di Catania con il fine di risollevare le sorti dei pistacchieti della zona. Nel giro di pochi anni la produzione è ripresa, ma fatto molto importante, quel manipolo di coltivatori, che considerando le abitudini siciliane verrebbe di definire eroico, dopo aver percorso questo tratto di strada insieme hanno deciso di costituirsi in associazione. Tutto ciò potrebbe essere un epilogo, invece è solo un prologo di ciò che pochi uomini di buona volontà hanno già creato, con rosee prospettive, costituendo l’Associazione Pistacchio Valle del Platani. Successivamente, durante una riunione sul tema, svoltasi il 5 Dicembre 2016 nell’Aula Consiliare del Comune di San Biagio Platani (AG), l’Associazione Pistacchio Valle del Platani ha incassato il sostegno di ben 19 sindaci del comprensorio, sui 20 invitati con relativa firma di un protocollo d’intesa.

Un punto importante a favore del Pistacchio della Valle del Platani, utile per la promozione e la nostra salute, è costituito dalla scoperta delle sue proprietà nutrizionali, frutto di una serie di fattori concomitanti. Il Dott. Gaetano Caldara, responsabile di 6 laboratori biomedici presso l’Università di Palermo, originario di San Biagio Platani e appassionato di storia e filosofia, durante le sue letture ha trovato testimonianze della coltivazione del pistacchio nella Valle risalenti al ‘700, così ha pensato di proporre il piccolo frutto come oggetto di una ricerca scientifica in ambito nutrizionale-salutistico all’interno di un progetto in corso di finanziamento che in quel momento la Prof.ssa Antonella Amato, docente di fisiologia della nutrizione del Dipartimento STEBICEF dell’Università di Palermo, stava programmando. Successivamente è stata coinvolta anche l’Associazione Pistacchio Valle del Platani con alcune aziende produttrici. Nel Settembre 2015 sono iniziate le ricerche, i primi risultati del progetto della Prof.ssa Amato però sono stati ottenuti anche grazie al coinvolgimento del Dott. Vincenzo Ferrantelli dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. Questi dati sono stati presentati al “Symposium on food safety” svoltosi ad Atene nel Maggio 2016. Essi si riferiscono all’olio estratto dal frutto del pistacchio della Valle del Platani e sono molto confortanti, infatti è emerso che è presente ben il 69,9% di acido oleico, il monoinsaturo che troviamo tipicamente anche nell’olio extravergine di oliva in grado di contrastare l’accumulo di colesterolo nell’organismo umano. Inoltre, è presente anche lo 0,8% di acido palmitoleico un altro monoinsaturo messo in evidenza per la prima volta in un pistacchio, ed anche un buon contenuto di Omega 6, grazie alla presenza dello 0,5% degli acidi grassi arachidonico e linolenico e al 18% di linoleico, tutti e tre interessanti polinsaturi. Infine, completano la composizione lipidica il rimanente 11% dei due saturi stearico e palmitico che però, grazie alla loro particolare struttura, non collaborano all’aumento del nostro colesterolo. Anche sul fronte degli antiossidanti andiamo molto bene, poichè nella cuticola violacea del piccolo frutto risiedono le antocianidine. Da questi dati emerge pertanto un profilo particolarmente interessante riassumibile in due principali punti: il primo aspetto è quello ‘marcatamente nutrizionale e salutistico, il secondo invece apre la strada verso l’ottenimento di un riconoscimento geografico poichè il palmitoleico potrebbe tipicizzare il prodotto legandolo indissolubilmente al territorio. Amato Caldara però non si sono fermati qui, infatti proseguiranno gli studi per testare gli effetti benefici di contrasto, e quindi di diminuire, il colesterolo nell’organismo umano, degli acidi grassi contenuti nel pistacchio e valutarne l’impatto nel contesto della sindrome metabolica. Lo studio progettato e diretto dalla Prof.ssa Amato ha già ottenuto l’importante autorizzazione da parte del Ministero della Salute, così come prescrivono le leggi vigenti.

La seguente tabellina degli acidi grassi sarà molto utile per riepilogare le proprietà dell’olio estratto dal Pistacchio della Valle del Platani.

69,9% oleico – monoinsaturo
18% linoleico – polinsaturo (omega 6)
9,8% palmitico – saturo (no colesterolo)
1.2% stearico – saturo (no colesterolo)
0,8% palmitoleico – monoinsaturo
0,4% linolenico – insaturo (omega 6)
0,1% arachidonico – polinsaturo (omega 6)

Le differenze con le le altre varietà siciliane

Le caratteristiche organolettiche del Pistacchio della Valle del Platani sono diverse rispetto ad altre varietà siciliane, ma non per questo meno gradevoli, anzi, l’aspetto che più colpisce è infatti quello riguardante la sua dolcezza, in contrasto invece con la sapidità di altri siciliani. Sul fronte del colore invece, si riscontra un intenso verde smeraldo all’esterno ed all’interno, caratteristica tipicizzante del pistacchio siciliano, evidentemente il terreno di coltivazione influisce sulle caratteristiche organolettiche ed il germoplasma di comune provenienza mantiene dimensioni e colore.

Frutti di pistacchio (Foto www.cucinartusi.it)

L’Associazione Pistacchio Valle del Platani ad oggi conta tra i soci ben 45 produttori e 2 trasformatori su un totale di 250 ettari coltivati presto incrementabili di altri 100, ottimi numeri se rapportati ad altre realtà seppur di successo come il Consorzio di Tutela della Vastedda del Belìce che arriva ad 8 membri. L’associazione ha progressivamente esteso a tutti i soci il disciplinare di produzione, il cui obiettivo è l’omogeneità del prodotto e la riduzione dei trattamenti fitosanitari fino alla loro eliminazione, nonché un marchio collettivo ed un aumento della comunicazione tramite azioni di marketing e di promozione del prodotto, mentre è già storia passata il progetto “Adotta un albero di pistacchio”, sottoscrivibile tramite il sito web www.pistacchiovalledelplatani.it, tramite il quale si può seguire a distanza la tracciabilità del prodotto, dalla coltivazione al frutto finale. Tuttavia, considerando le peculiarità nutrizionali e organolettiche particolari del Pistacchio della Valle del Platani, legate alle caratteristiche del territorio costituito dalla valle stessa in cui cresce, si può anche aspirare ad un riconoscimento geografico. Sulla comunicazione, invece, sempre in base alle attuali ricerche scientifiche, si dovrebbe battere il terreno della promozione puntando sulle peculiarità salutistiche create dall’elevata quantità di acidi grassi monoinsaturi. Il pistacchio del Platani, lo “smeraldo verde” come lo chiama Marcello Di Franco, potrebbe quindi costituire un prodotto interessante sotto il profilo della qualità, guadagnando quel posto che negli ultimi secoli ha perso a favore di altri varietà e paesi, diventando così elemento di sviluppo economicamente importante per il suo territorio, sta adesso a tutti i soci dell’associazione remare verso la direzione attualmente già intrapresa.

 

pistacchio valle del platani

ringraziamo Maurizio Artusi e il quotidiano online All Food Sicily per l’articolo che riportiamo integralmente.

https://www.allfoodsicily.it/il-pistacchio-della-valle-del-platani-prezioso-volano-per-leconomia-siciliana/

 


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